Produrre miele vergine nel Guilcier, lealmente, nel rispetto pentagrammatico delle nature, oltre che un lavoro, è un atto d'amore; una scelta di vita non facile che giova sia al produttore, sia al consumatore. Aver le mani "in miele" significa, quindi, prendere coscienza di un dono vitale e rigenerante, ricco di potenza biologica e variegati gusti.
Apicoltura nomade
Produrre miele vergine nel Guilcier, lealmente, nel rispetto pentagrammatico delle nature, oltre che un lavoro, è un atto d'amore; una scelta di vita non facile che giova sia al produttore, sia al consumatore. Aver le mani "in miele" significa, quindi, prendere coscienza di un dono vitale e rigenerante, ricco di potenza biologica e variegati gusti.
Tal nettare dei fiori elaborati dalle api, biondo, ambrato, roseo, ligneo, di millefiori, di eucaliptus, di sulla, di asfodelo, di castagno, di cardo, di lavanda, di arancia, di corbezzolo, etc. non può che nutrire bene il corpo ed allo stesso tempo ammansire l'anima.
Avere il miele sulle labbra non renderà immortali ma preluderà alla scoperta di nuovi orizzonti e concorrerà ad addolcire la vita stessa. Essere in armonia con se stessi, e avviare un itinerario armonico, esprime un processo di scoperta e di sano rapporto con la Madre Terra, la quale GAYA noi dovremmo imparare anche a ringraziarla, ogni qual volta ci fa dono dei propri frutti.
Ecco, quando Giovannino Schirra nel 2000 fondò l'azienda Liune, a Norbello, proprio di fronte alla Vallata di Kenale, dando operatività e conferendo originali qualità produttive al suo miele e ai suoi derivati decise che il suo personalissimo "fare" originasse un prodotto, un dono di natura che racchiudesse oltre che i sapori, i profumi della sua terra, anche una filosofia dell'incontro per rendere partecipi tutti i consumatori: dell'arte dello zen e del miele; pur quando il vento di "maestro" aspro e salato torce e prova, nature e cose.
